Il calcio sopra le barricate
Al Liceo scientifico «Francesco Redi» di Arezzo, insieme con la professoressa di educazione fisica, Stefania Galletti, parlerò di Sessantotto presentando il mio ultimo libro Il calcio sopra le barricate
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Al Liceo scientifico «Francesco Redi» di Arezzo, insieme con la professoressa di educazione fisica, Stefania Galletti, parlerò di Sessantotto presentando il mio ultimo libro Il calcio sopra le barricate
«La memoria dell’Heysel – I fatti, le responsabilità», è questo il titolo dell’intervento che farò all’interno della tavola rotonda «Oltre le frontiere: sport, memoria e fair play», alla quale prenderanno parte: Lucia Tanti, assessore allo Sport del Comune di Arezzo, Anselmo Grotti, dirigente scolastico, Andrea Lorentini, presidente Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel, Piero Ferruzzi, presidente Panathlon Club Arezzo e Francesco Graziani, campione del mondo 1982. Parteciperanno anche gli studenti del liceo di Arezzo, sezioni sportivo e linguistico, del liceo sportivo Primo Levi di Torino e dell’Ecole Europeenne di Bruxelles.
Al Teatro Bicchieraia di Arezzo si svolge l’incontro dibattito, organizzato da Bicinfiera con gli studenti del liceo scientifico sportivo “Francesco Redi”, dal titolo «Il doping ieri, oggi e domani», con il maresciallo dei NAS di Firenze Renzo Ferrante e l’ex marciatrice e ciclista master Giuliana Salce; conduce il giornalista aretino Francesco Caremani: «Il ciclismo è passione, sudore, fatica. Un amore travolgente che quando diventa professionismo può sfociare anche in un innamoramento per la gloria a tutti i costi. Attraverso le esperienze dei protagonisti, che si sono incrociate, gli organizzatori della prima edizione di Bicinfiera vogliono portare i ragazzi a riflettere sulle scorciatoie e sui loro pericoli, nello sport come nella vita di tutti i giorni. L’amore per il ciclismo vintage, infatti, non è solo passione sfrenata per gli albori di una disciplina sportiva e per i suoi materiali, ma anche per quello spirito che ha mosso i primi pionieri ad andare sulle due ruote e, poi, quasi subito a organizzare competizioni che potessero mettere in mostra i migliori, con un atteggiamento cavalleresco e senza sotterfugi».
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