chi sono
È la domanda delle domande: cosa vuoi fare da grande? Me la sono sentita porre troppe volte anche perché tanti speravano (temevano?) che diventassi medico come mio padre. In verità c’ho anche provato per poi cambiare subito facoltà e tornare dritto verso il mio vero e unico grande amore professionale: il giornalismo sportivo.
Tra alti e bassi, sicurezze (poche) e incertezze (tante), ho avuto anche il dubbio che fosse stata una mia invenzione: proprio sicuro che sin da piccolo volevo fare il giornalista sportivo? Un dubbio veloce e per certi versi inutile che è svanito completamente quando ho ritrovato i quaderni di terza elementare, nei quali il lunedì mattina raccontavo la domenica allo stadio. Andavo a vedere la squadra del mio paese, Tegoleto (biancorossi), e sul quaderno, oltre ai disegni delle tribune e dei giocatori schierati in campo, raccontavo la partita, una cronaca fedele e sintetica. Che calcio e che calciatori, pensare che erano dilettanti: il “Roma”, lo “Spagna”, ognuno con un soprannome, impossibile dimenticarli e dimenticare quelle stagioni. Sono anche convinto di avere incontrato e visto per la prima volta in un bar, durante una trasferta a Bibbiena, la mia futura moglie, che ho conosciuto dieci anni dopo, ma questa è un’altra storia.
Forse a nessuno interessa quello che sto scrivendo, forse sì. Andando al sodo, sono un giornalista freelance, mi occupo di tante cose, ma soprattutto di sport, calcio in particolare. Ho scritto libri, la mia firma è comparsa su molte testate e sono tifoso della Nazionale, in stile prettamente fantozziano. Elencare qui il mio curriculum vitae non ha senso, chi mi conosce lo sa, gli altri mi conosceranno attraverso quello che scriverò su questo blog.
Pregi? Non li devo dire io. Difetti? Sono permaloso, pignolo, buono, educato, trasparente ed estremamente corretto, sia nei rapporti professionali che interpersonali. Il mio motto preferito è: «Siate gentili con la gente mentre salite, perché la incontrerete di nuovo mentre scendete».
Bando alle ciance: seguitemi, leggetemi, suggeritemi, criticatemi. Per me è lavoro, per voi spero sia un divertimento.