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Paolo Stringara, un italiano a stelle e strisce

Jurgen Klinsmann aveva avvertito i naviganti: «La Copa America ha un tasso tecnico superiore all’Europeo». Detto, fatto e nel match d’apertura ha perso 2-0 contro la Colombia dell’ex viola Juan Cuadrado e della stella del Real Madrid James Rodriguez, anche se uomo partita è stato eletto il milanista Cristian Zapata. Nonostante la sconfitta, però, la voce di Paolo Stringara dall’altra parte dell’oceano e oltre non ha perso il suo ritmo maremmano: «Dobbiamo continuare a giocare così, possesso palla, agonismo e atteggiamento positivo, perché la nostra gente ci guarda, ma sapevamo fin dall’inizio che sarebbe stata dura», in quello che è stato ribattezzato il girone della morte, con Usa, Colombia, appunto, Paraguay e Costa Rica.

Usa-Ecuador 2-1

Paolo Stringara oggi è uno stretto collaboratore del Ct statunitense, con cui ha giocato una stagione nell’Inter, vincendo la Coppa Uefa. Classe ’62, nato a Orbetello, cresciuto nelle giovanili nerazzurre ha passato gran parte della sua carriera da calciatore tra Siena e Bologna. Più lunga quella di allenatore mettendo in fila, tre le altre, le panchine di Livorno, Lucchese, Pistoiese e Grosseto: «Il calcio italiano oggi è troppo concentrato sui soldi, c’è meno passione, meno coraggio rispetto a una volta, non ci sono più contenuti. Negli Stati Uniti ho trovato, invece, una prateria nella quale c’è molto da lavorare e dove ancora si parla di calcio con un’organizzazione eccellente».

Ben cinque nazionali nei primi dieci posti del ranking Fifa giocano la manifestazione panamericana: «Ha ragione Klinsmann – ribadisce Stringara – il livello tecnico non è inferiore a quello delle squadre europee, anzi. Qua, infatti, ha fatto molto discutere l’esclusione di Giovinco dalla Nazionale, per i tifosi è come Messi per il Barcellona, senza contare che nella Mls gioca pure uno come David Villa; secondo me gli equilibri si stanno spostando».

Jurgen Klinsmann

Queste manifestazioni rappresentano, inoltre, momenti decisivi per il mercato, con uno sguardo a quei calciatori meno conosciuti che potrebbero rivelarsi nel lungo periodo dei grandi affari: «Nella rosa degli Stati Uniti ce ne sono tre che non passeranno inosservati: il difensore dello Stoke City Geoff Cameron, il centrocampista del Borussia Dortmund Christian Pulisic, davvero molto forte, e l’attaccante dell’Amburgo Bobby Wood (in gol contro il Costa Rica, ndr)», tre statunitensi che giocano già in Europa. Suggestioni da un continente dove c’è un grande fermento a livello giovanile, poco raccontato, e bravi allenatori nei vivai. Per questo la semifinale con l’Argentina non vale molto, vale tutto.

Usa-Ecuador 2-1

Siena e Livorno le piazze toscane che Paolo ricorda con più affetto e dove ha trovato, rispettivamente, la prima e la seconda moglie: «Ho imparato che nel calcio, come nella vita, si deve dare più importanza alle persone che alle piazze».